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Percorso introduttivo alla psicologia degli enneatipi per insegnanti ed educatori
Corso Introduttivo
Il tema delle difficoltà "nuove" che incontra oggi l'educatore nello svolgimento della sua funzione docente trova le radici nella crisi generale che caratterizza il nostro tempo, dalla finanza all'ecologia, alla qualità della vita che si deteriora. I numerosi mutamenti tecnologici, comunicativi e sociali che hanno caratterizzato il secolo appena concluso hanno ampliato radicalmente il nostro potenziale espressivo e conoscitivo, ma hanno, anche, contribuito a fare aumentare le difficoltà relazionali all'interno e tra i gruppi. Per esempio, famiglia e scuola comunicano, oggi, con reticenza e difficoltà.
Inoltre, qualsiasi agenzia educativa sottolinea oggi un aumento tra i giovani, dell'aggressività, dei fenomeni di intolleranza o di isolamento che, in tutti gli ordini di scuola, compresa la stessa scuola primaria, determinano un significativo incremento del disagio giovanile. Questo si ripercuote in maniera drammatica sulle relazioni educative tra insegnanti e alunni lasciando gli educatori in difficoltà nella gestione dei conflitti per mancanza di risposte e di strumenti adeguati.
L'educatore, sensibile alle nuove problematiche poste dall'insegnamento, si scontra, inoltre, con l'inerzia istituzionale che rimane legata a programmi e standardizzazioni delle competenze, sempre più finalizzati ad un futuro produttivo e competitivo e al consolidamento del consenso acritico. Va, però, rilevato che tra le istituzioni, la scuola è l'agenzia che ha come compito fondamentale lo sviluppo della personalità dei giovani.
Per dare sostanza a questo compito già ampliamente sviluppato da insigni pedagogisti, occorre sottolineare quanto la sensibilità educativa non si apprende all'università, non si sviluppa leggendo soltanto libri, né attraverso conferenze o lezioni tecniche, ma si coltiva attraverso un processo individuale personale: un buon educatore si rivela prima di tutto per le sue capacità personali oltre che per le capacità tecniche, didattiche o teoriche.
Il programma SAT (Seekers after Truth, in sanscrito: "Essere") di sviluppo della persona è stato messo a punto dal dott. Claudio Naranjo*, che da anni lavora, a livello internazionale, alla formazione di terapeuti con la partecipazione di numerosi educatori. Questo programma, di cui il corso introduttivo rappresenta un primo livello di approccio, si propone di rispondere ad un bisogno di formazione psico-relazionale che gli insegnanti frequentemente segnalano.
Il programma SAT si articola in 4 livelli di approfondimento: il corso introduttivo, come primo livello, ha una sua autonomia formativa e permette l'accesso a tre livelli successivi.
Il percorso SAT si basa sulla psicologia degli Enneatipi che riconosce nove fondamentali tipi di carattere e fornisce agli educatori una mappa della personalità che permette di individuare talenti e difficoltà di ognuno e offre una valida base per interventi mirati sia allo sviluppo delle capacità sia alla gestione delle difficoltà e dei conflitti.
Risulta essere un modello di autoconoscenza e un metodo particolarmente efficace nell'orientamento allo studio e al lavoro e nell'intervento di motivazione del ragazzo a perseguire i suoi compiti e obiettivi.
La conoscenza di questo strumento può inoltre fornire un valido aiuto nel miglioramento delle relazioni all'interno della classe e tra il gruppo dei docenti.
Claudio Naranjo, nato in Cile, psichiatra e psicoanalista, tra i massimi esponenti internazionali della terapia della Gestalt di cui è presidente onorario, autore di numerosi saggi e libri editi in molti Paesi. Ha insegnato Religione comparata presso l'Istituto di Studi asiatici in California, Psicologia Umanistica presso l'Università di Santa Cruz in California, meditazione presso l'Istituto Nyngma di Berkeley. E' stato collaboratore di Raymond Cattell presso l'Istituto di Valutazione della personalità e Capacità presso l'Università di Berkeley. Attualmente si dedica alla formazione di psicoterapeuti e educatori in diversi paesi del mondo. In Italia, si è recentemente svolto un convegno promosso dalla facoltà di scienze della Formazione dell'Università di Udine.